I Tarocchi permettono di connetterci con qualcosa che è nascosto in noi e che abbiamo dimenticato


I Tarocchi permettono di connetterci con qualcosa che è nascosto in noi e che abbiamo dimenticato. In effetti i Tarocchi semplicemente ci confermano ciò che noi già sappiamo. Perché siamo noi che decidiamo. I Tarocchi sono la medicina per la memoria.

I Tarocchi ci aiutano a capire la nostra vita, le sue tappe, le sue prove, il suo senso. Molto spesso i Tarocchi parlano spontaneamente a colui che pone una domanda e il tarologo è presente solo per ricordare che questo è possibile, divenendo un interprete trasparente. Questo incontro con i Tarocchi permette di vivere un momento privilegiato nel quale noi siamo all’ascolto in un modo più presente che d’abitudine, perché siamo confrontati ad interrogativi senza risposta.

Improvvisamente lasciamo entrare il Sacro nella nostra vita ed è questo che è importante.
« Bussate e vi sarà aperto! » I Tarocchi sono una Porta su un altro universo. Un universo nel quale ci interessiamo a noi stessi. Noi diventiamo « santi » quando interroghiamo i Tarocchi perché ricordiamo a noi stessi che esistiamo. Noi non siamo la misera identità sociale nella quale molto spesso ci identifichiamo. Noi siamo degli esseri creatori, capaci di fare molto grazie al nostro libero arbitrio individuale.

Il tarologo ha una responsabilità sacra. Può essere l’iniziatore di un momento. Deve annnullarsi davanti alla Presenza. Deve diventare impersonale , essere solo una apparenza, essere un nulla. Allora la risposta emergerà alla superficie della coscienza! Allora la Realtà apparirà nuovamente davanti agli occhi del consultante e dissiperà l’illusione che adombra.

Philippe Camoin

pubblicato il 30/06/2011

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